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Slow Food In Cucina

Slow Food In Cucina. Di UniPrice. Uno degli argomenti del momento, molto popolare e diffuso è lo Slow Food.
Ma di cosa si tratta esattamente?

Come si può facilmente intuire, Slow Food è il contrario di Fast Food. In questo ultimo caso, il cibo si caratterizza per essere veloce da consumare, magari tenendo il cibo con una mano mentre con l’altra si guida, si parla al telefono, si lavora.
Sazia velocemente senza chiarire bene l’origine e la lavorazione del cibo che si va a consumare.

In opposizione al Fast Food, nel 1986 in Italia nasce il termine Slow Food, una filosofia del mangiare per contrastare l’esagerato consumo del cibo di bassa qualità, definito in alcuni casi “Junk Food – cibo spazzatura”.

Lo Slow Food, invece, sostiene il consumo del cibo senza la pressione della velocità, fatto di materie prime di qualità, possibilmente da agricoltura biologica e eccelenze molto localizzate.

Slow Food In Cucina Fast Food

Mangiare velocemente e ovunque

Slow Food In Cucina

Fast Food Origini

Il concetto di cibo veloce nasce nella seconda metà del 1800 in Inghilterra, dove iniziano a comparire locali che servivano Fish & Chips, tuttora ampiamente diffusi in quel paese.

Questo tipo di cibo, la cui caratteristica era anche quella di essere incartato in un foglio di giornale, rispondeva ad esigenze ben precise: rapidità nel realizzare le pietanze, alimenti a basso prezzo ed un bacino molto ampio di clienti, in specialmodo della classe lavoratrice.

I negozi di pesce e patatine si trovavano principalmente nei quartieri della classe operaia a causa dell’odore; ciò non impediva ai borghesi di andare a cercare i rivenditori di Fish & Chips:

“Li vedevi spesso nei loro abiti migliori, con i loro cappelli andare in giro per il quartiere, alcuni dopo che sono stati a teatro o al ristorante”.

Il pesce in filetti, accompagnato dalle patatine veniva servito in un foglio di giornale, senza posate: si dovevano usare le dita.

Il cibo veloce, consumato per strada, in piedi, soddisfa il consumatore con alimenti grassi, fritti, spesso accompagnati da salse di ogni genere, contenenti zucchero.

Anche il gelato o la pizza potrebbero rientrare nella categoria di Fast Food, ma volete mettere la differenza e le varianti di gusto?

Slow Food In Cucina Fish and Chips

Senza posate (Credits: teara.govt.nz)

Slow Food In Cucina

Slow Food In Cucina Lardo Di Colonnata

Slow Food In Cucina Lardo Di Colonnata IGP (Credits: Wikipedia)

Slow Food In Cucina

Cosa significa Slow Food

Il concetto di Slow Food predilige la materia prima che offre il territorio, dalla carne al carboidrato, dalla verdura alla frutta. Spesso sono alimenti di nicchia, come il lardo di colonnata, dalle caratteristiche uniche. 

Gli alimenti Slow Food sono innumerevoli, prodotti in piccole quantità che non prevedono il consumo di massa dato dai prodotti industriali.

L’ampia diversità di questi prodotti è data anche dalla loro realizzazione, fatta secondo antiche tecniche la sui tradizione passa di generazione in generazione.

Mangiare Slow Food significa consumare prodotti che hanno una storia, un controllo accurato ed una certificazione.

Sono alimenti esenti da trattamenti chimici, buoni, semplici ed ecosostenibili, una qualità, quest’ultima, che spesso non può essere rispettata dalla cucina Fast Food.

I Presìdi Slow Food sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire, le biodiversità, valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e antiche cultivar.

Slow Food è anche una associazione no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, per promuovere un’alimentazione buona, pulita e giusta per tutti.

Slow Food nella nostra cucina

Da molto tempo, il cibo non è solo un mezzo per saziare la fame; è uno modo per diffondere cultura e conoscenza, contribuisce alla socializzazione e favorisce la convivialità e il piacere di stare insieme.

La materia prima innanzi tutto. Sappiamo che il nostro paese è produttore di infinite varietà di verdura, frutta, cereali, carni, pesci. Mangiare bene è la prima regola del vivere sano.

Seguire le regole del cifo slow è laborioso, è vero, ma nel lungo periodo ci ripagherà. Per questo è importante, a casa, cominciare ad educare i nostri figli a evitare il consumo sregolato, di merendine o snack confezionati. Insegnamo loro che preparare il cibo che poi consumeranno è un’attività divertente e soddisfacente, di qualità e piacevole.

Con la dovuta attenzione, dovremmo coinvolgere i più giovani in cucina. E se poi disponiamo di una cucina attrezzata potremo esibirci in ricette elaborate o in menu completi.

Slow Food In Cucina Cucinare con Bambini

Cucinare con i bambini (Credits: shescribes.com)

Slow Food In Cucina

Slow Food in Cucina Mangiare Sano Bambini

Curiosità e gusto (Credits: pixabay.com)

Slow Food In Cucina

Gusto e Memoria

Secondo uno studio dell’Università di Basilea, la memoria legata al cibo influenza le nostre scelte di ogni giorno.

Alla base della scelta degli alimenti ci sarebbe la ricerca di sapori che ricordino momenti sereni e consuetudini familiari, alla rievocazione di qualcosa che ci è piaciuto e ci ha fatto stare bene.

Inoltre, i ricordi che poi guideranno le scelte alimentari nel corso della vita si formano nella prima infanzia, come hanno spiegato i ricercatori dell’università dell’Oregon.

Quindi, se il gusto si forma da piccoli, associare i ricordi piacevoli di quando eravamo bambini a piatti equilibrati e sani è il modo migliore per favorire scelte alimentari positive da adulti e contrastare l’epidemia di obesità e sovrappeso nei bambini e negli adolescenti.

Incuriosendo i bambini all’assaggio, far loro comprendere il legame tra ciò che si mangia e la salute, il rispetto della stagionalità per avere un ambiente più sano e l’importanza di acquistare dai piccoli produttori locali per salvaguardare le varietà autoctone e il prezioso patrimonio della biodiversità.

Non solo, capiranno che il futuro del pianeta non è nelle mani di chi ci governa bensì dipende dalle scelte che facciamo noi consumatori.

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