Lavello da Appoggio Apell Acciaio Inox Supremo 120×50 cm PI1202 Serie Pisa
Disponibile con 2 Vasche Destra Gocciolatoio Sinistra oppure 2 Vasche Sinistra Gocciolatoio Destra
In Acciaio Inox 18/10 Supremo.Le due vasche, disponibili sia a destra che a sinistra. hanno una profondità di 16,6 cm, una larghezza di 33 cm e una lunghezza di 37 cm; la piletta è da 2 pollici, completa di tappo in plastica nero.
Il troppo pieno è posizionato nella parte centrale tra le due vasche.
Questo lavello è realizzato in Acciaio Inox Prelucido. La Serie Pisa dei lavelli da appoggio Apell è un classico sempre attuale, si adatta a diversi spazi ed è perfetto in una cucina multifunzionale.
Il bordo squadrato di 3 cm è realizzato apposta per accostarsi e seguire la linea del top, per sfoggiare lucentezza e robustezza senza alterare i profili.

Da Appoggio 30 mm. Lavello da Appoggio Apell Acciaio Inox 120 cm PI1202

Base 80 cm Lavello da Appoggio Apell Acciaio Inox 120 cm PI1202

Profondità Vasche 16 cm. Lavello da Appoggio Apell Acciaio Inox 120 cm PI1202
Storia del Lavello – Epoca Romana 

Storia del Lavello Cucina Romana Patrizia
In epoca romana, i possenti acquedotti diventano parte integrante del paesaggio. L’acqua percorre chilometri per raggiungere le grandi città dell’impero ed è protagonista di tutta la vita civile degli abitanti: terme dedicate alla salute e all’igiene, latrine, fontane e grandi cisterne che l’avrebbero poi distribuita nelle abitazioni private. Non solo, ma vengono riforniti d’acqua anche bacini artificiali per le aziende agricole.L’approvvigionamento di Roma era garantito da 11 acquedotti, lunghi complessivamente 500 km, che assicuravano alla città una quantità di acqua unica nella storia dell’uomo e eguagliata solo ai giorni nostri.
Ogni giorno venivano erogati 500.000 mc di acqua, che per una popolazione di circa un milione di abitanti, quale era quella di Roma, corrispondono a 500 litri procapite: un volume enorme, in gran parte destinato all’alimentazione delle fontane pubbliche e delle terme.
Le cucine romane si mostrano attrezzate in modo analogo alle attuali, dotate, oltre che di bracieri per la cottura, del lavandino collegato alla cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e tramite tubature di piombo, alla fognatura.
Con la caduta dell’Impero Romano gli acquedotti vengono abbandonati o distrutti dagli invasori per motivi strategici. Le città sono private dell’acqua, bene essenziale, e si torna all’approvvigionamento manuale, prelevando l’acqua dai ruscelli o dai pozzi comuni, con pesanti secchi.
MARIA BRACAGLIA (proprietario verificato) –
Rosa (proprietario verificato) –
Sono molto soddisfatta per la precisione e puntualità tutto perfetto
Mirella Brizi (proprietario verificato) –
Molto bello e facile da montare ringrazio per la celerità e anche il negozio del ritoro molto professionali e gentili…..