Lavello Incasso 86×50 Acciaio FI861 Supremo
Disponibile con 1 Vasca Sinistra Gocciolatoio Destra FI861MIRPC e 1 Vasca Destra Gocciolatoio Sinistra FI861MILPC
Il lavello da incasso Supremo 86×50 cm è semplice e funzionale.
La base d’incasso è 45 cm ed è un lavello adatto a chi ha poco spazio o ha una lavastoviglie su un sottolavello da 90 cm.
Il lavello Supremo da 86 cm 1 vasca è in Acciaio Inox Supremo prelucido monostampo con piletta da 2 pollici, completa di tappo in plastica nero.
L’incasso del lavello è standard ed ha un bordo sporgente di 8 mm.
La vasca è profonda 16 cm, larga 33 cm e lunga 37 cm. Lo scarico del troppo pieno è posto nella parte laterale della vasca.
Il foro per l’incasso è di 84×48 cm.
Il Lavello Incasso Supremo è disponibile nella versione con vasca destra o sinistra.
Disponibile come accessorio il tappo copri foro del rubinetto nel caso questo fosse installato a muro.
Il bordo di questo Lavello da Appoggio di 8 mm dà stabilità al posizionamento del lavello nell’incasso.

Da Appoggio 8 mm. Lavello Incasso 86 cm Supremo FI861

Base 45 cm Lavello Incasso 86 cm Supremo FI861

Profondità Vasca 16 cm. Lavello Incasso 86 cm Supremo FI861
Storia del Lavello – Rinascimento 
Nel XV secolo i pozzi sboccano nei cortili, al centro o in nicchie ricavate nelle pareti e vi si attingeva con una secchia sospesa, per mezzo di una corda o una catena, ad una carrucola.
In cucina, oltre ai trogoli di legno vi erano acquai di pietra con scarico nel cortile e l’acqua era conservata in una secchio, dotato di rubinetto, appeso al muro.
Un altro lavandino in pietra, posizionato in una nicchia, ornato spesso con una cornice, serviva da acquamanile, solamente per lavare le mani e si trovava nella zona di rappresentanza della casa.
Gli studi di idraulica hanno un nuovo impulso, grazie anche a Leonardo da Vinci e ai suoi avveniristici studi di macchine ed impianti idraulici.
Riprendono le costruzioni di Acquedotti o il ripristino di quelli romani e l’acqua torna nelle città: oltre che ad essere usata per motivi domestici, l’acqua diventa elemento di architettura come, ad esempio, nelle grandi fontane romane o nei giochi d’acqua dei giardini all’italiana.
Nelle cucine rimane fondamentale la presenza del focolare/fornello, con l’aggiunta dell’acquaio, con l’onere del trasporto di acqua nelle abitazioni umili; mentre nelle case più ricche si possono trovare lavandini riforniti, per caduta, dall’acqua raccolta in cisterne posizionate sul tetto.
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